L’Azienda

L’Azienda Agricola Francesco Modica è emblema di una passione familiare cresciuta e tramandata nel tempo, è uno scrigno di piacevoli ricordi e si pone come scuola di sentimenti e tradizioni. Il corpo dell’Azienda è rappresentato dal vigneto, il quale si pone all’origine di tutta la catena produttiva e circonda l’antico palmento che invece è il cuore del processo di vinificazione. Il luogo che ospita l’Azienda Modica è l’Etna e ci troviamo precisamente sul versante nord di tale vulcano Siculo, in Contrada Sciaranuova. Quest’ultima si estende dal Comune di Randazzo al piccolo borgo di Passopisciaro ed è localizzata tra i 750 e gli 850 metri sul livello del mare. La Contrada è caratterizzata da una storica colata lavica del 1600, la quale viene ricordata ancora oggi a causa dell’ imponenza, dell’ inarrestabilità e della potenza distruttiva che l’hanno contraddistinta. A differenza di quanto si possa pensare, il terreno lavico è stato di fondamentale utilità, perché, lungo i suoi margini, ha dato origine a luoghi dalle fattezze straordinarie ed, in particolare, a terre uniche e ricche, che già dal 1800 sono state plasmate, scolpite e coltivate dai contadini del posto, fino a diventare splendidi giardini e geometrici terrazzamenti. A seguito della colata, il terreno ha assunto particolari caratteristiche ed oggi lo troviamo nero minerale, sciolto ma morbido e friabile, e con una moderata quantità di sassi. Grazie a tale composizione, il terreno si presta bene alla produzione di uve raffinate dalle quali nascono vini particolari. Tutt’oggi abbiamo la fortuna di ammirare queste meraviglie ed allo stesso tempo il dovere di preservarle e custodirle nel tempo avvenire.

La storia dell’Azienda ha avuto inizio quando, circa sessant’anni fa, Francesco Modica, detto “Nonno Ciccio”, e la moglie “Nonna Peppina” si sono innamorati di un vigneto nel cuore di Contrada Sciaranuova e hanno deciso di acquistarlo. Il terreno comprendeva, non solo il vigneto circondato da ulivi, ma anche un palmento costruito secondo le antiche tradizioni e la casetta con forno annesso. Ben presto questo luogo è diventato un posto unico dove tutta la famiglia poteva e può ancora trascorrere del tempo felicemente insieme. Negli anni vi è stata un’evoluzione del vigneto ed oggi esso accoglie viti di nerello mascalese, dalle cui uve otteniamo il vino rosso Etna D.O.C. , e qualche centinaio di viti a bacca bianca di varietà carricante e grecanico. Al fine di produrre un vino bianco limpido e ricco di profumi, la vinificazione delle uve bianche avviene separatamente da quelle rosse.

Seguendo le gesta di Nonno Ciccio e Nonna Peppina, noi figli, fin da piccoli, abbiamo imparato a prenderci cura del vigneto, più precisamente ci siamo impegnati a “zappare”, “scuncare” e “munnare” le piante. In particolare, è nel periodo della vendemmia che tutti quanti, figli e nipoti, grandi e piccini, ci riuniamo per trasformare le uve nel prezioso vino a produzione familiare, vinificando nel palmento secondo i precetti della tradizione. Nello specifico, le uve giungono al palmento in piccole ceste e qui vengono dapprima sgrappolate e lasciate macerare da tre a cinque giorni nella bassa vasca in pietra, successivamente inizia la fermentazione del mosto e con essa anche la graduale estrazione del colore e dei componenti nobili dalle bucce. Questi ultimi sono processi naturali che aiutiamo con follature manuali, usando bastoni di legno. Le successive fasi, che precedono l’affinamento in botti di rovere, comprendono travasi per caduta e decantazioni.

L’idea generale sulla quale basiamo la nostra produzione è quella di dare vita ad un vino genuino e naturale ed è per tale ragione che crediamo nell’importanza della lavorazione del vigneto, affinché questo possa esprimere al meglio le caratteristiche di ciascuna annata.

Il nostro scopo è quello di trasmettere tradizione, saggezza, amore e tenacia verso ciò in cui si crede, con il fine di far assaporare insieme al vino tutto l’impegno e gli sforzi che poniamo in atto per produrlo.

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